SERIE D: la spuntiamo nel testa a testa con Aurora

Nel bunker di Aurora Milano, la nostra prima squadra dimostra di saper fare di necessità virtù: oltre ai lungodegenti Vocino e Vitale (ma col rientro dell’altro totem Archi sotto le plance), i bressesi devono fare a meno di Anzani (motivi di lavoro) e da metà secondo quarto di Corain, infortunatosi alla coscia in uno scontro fortuito. Dopo un primo periodo equilibrato (18-18 al 10′), gli uomini di Finkelberg si ritrovano a dover costruire le manovre offensive senza poter beneficiare di alcun playmaker. Ne nascono attacchi spesso affidati alle giocate dei singoli più che alle alchimie di squadra, mentre dall’altra parte Aurora dimostra di essere una squadra di vertice nel girone milanese di serie D, con alcune bocche da fuoco che colpiscono a ripetizione il nostro canestro. Solo una nostra difesa più attenta ci consente di chiudere il secondo parziale sopra di 3 (15-18). Terzo quarto con i padroni di casa che, galvanizzati da un paio di recuperi consecutivi, allungano portandosi in vantaggio di 8 punti, per poi venir ripresi grazie ad una tripla di Scalas e ad un 2+1 di Bienati. Nonostante lo sforzo per ricucire il gap, è Aurora a vincere la frazione (17-13). L’ultimo periodo non vede scemare la carica agonistica di una partita che per tutta la sua durata è stata più fisica che tecnica da entrambe le parti, con contatti duri e con l’asticella dell’agonismo già in modalità campionato. I bressesi sono più lucidi in difesa, limitano i fucilieri di casa e un 2+1 di Masseroni spinge l’allungo che decreta la vittoria degli ultimi 10′ (15-18), nonostante un ultimo assalto di Aurora che mette 4 punti negli ultimi 30″ ma che non basta ad evitare il complessivo 65-67 in favore di Turchi e compagni.

“Questa gara è stata preziosissima – commenta Finkelberg – soprattutto per due ragioni: ci ha insegnato quale sarà l’agonismo da mantenere quest’anno per noi che arriviamo dalla categoria inferiore e ci ha dato prova del fatto che anche in situazioni d’emergenza, come l’assenza di playmaker, siamo in grado di trovare soluzioni con continuità. Chiaramente non è stata per noi una gara facile sul piano del gioco. I nostri avversari avevano tanta qualità nei singoli e un assetto tattico che ci ha messo in grossa difficoltà in tratti della gara e abbiamo impiegato quasi tre quarti per trovare l’arrocco giusto, che è poi quello che ci ha permesso di limitare i loro migliori realizzatori negli ultimi minuti. Sono molto contento di come, senza play, siamo riusciti a contenere le palle perse, è stato quello il vero successo”.

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